Energia: fusione, in arrivo la prima superbobina europea per il progetto ITER
Trasporto organizzato nonostante l+’emergenza COVID-19. Coinvolta l’eccellenza dell’industria italiana.

Super magnete ITER nonostante le difficoltà causate dall’emergenza COVID-19, è in arrivo al sito di Cadarache, in Francia, il primo dei giganteschi magneti superconduttivi destinati al progetto ITER. Un’opera eccezionale, da oltre 20 miliardi di euro per sperimentare la produzione di energia da fusione nucleare. A questa impresa partecipano aziende italiane di punta nel settore, come ASG Superconductors, SIMIC e consorzio ICAS (con ENEA), che hanno contribuito in misura rilevante a realizzare la più grande superbobina mai prodotta in Europa. Per preservarla e proteggerla durante il viaggio, la gigantesca D alta 17 metri e larga 9 è stata “imballata” con una struttura da 100 tonnellate che ha portato il peso complessivo del carico a 420 tonnellate. Il trasporto ha richiesto quasi un mese via mare e su strada, dal porto di Marghera (Venezia) al sito di ITER, ed è stato gestito dalla SIMIC, azienda di Cuneo che ha effettuato le prove a freddo, inserito il magnete nella sua cassa d’acciaio, eseguito saldature, resinature, lavorazioni meccaniche finali e il trasporto fino a Cadarache.
Il magnete appena consegnato a ITER è il primo dei dieci (nove principali più uno di ‘scorta’) da realizzare in Europa. Il suo ruolo sarà fondamentale per la realizzazione della fusione a confinamento magnetico, grazie alla capacità di creare un campo magnetico in grado di ‘intrappolare’ e compattare il plasma alla temperatura di 150 milioni di gradi centigradi, tenendolo lontano dalla pareti di contenimento della camera da vuoto di ITER. In totale, le bobine saranno 18: nove fatte in Europa e nove in Giappone con cavi superconduttivi prodotti sempre da ICAS, in collaborazione con il National Fusion Research Institute coreano.